Prospettiva Etologica
Una Visione sulla Natura del Cane
Comprendere i Comportamenti Innati: L'Approccio dell'Etologia Applicata
Per comprendere appieno le sfide e le opportunità dell'addestramento all'Obedience, è essenziale adottare una prospettiva etologica. L'etologia applicata ci permette di analizzare come gli istinti innati del cane interagiscano con l'ambiente creato dall'uomo. Comprendere la funzione originale per cui una razza è stata creata fornisce preziose indicazioni sui suoi rinforzi più efficaci, sulle sue probabili difficoltà e sulle strategie di addestramento più adatte a valorizzarne le doti naturali.
Incanalare l'Istinto: Quando l'Addestramento si Allinea con la Natura
Gli esercizi di Obedience più motivanti sono spesso quelli che attingono a schemi motori e pulsioni profondamente radicati nella natura del cane. In questi casi, l'addestramento non impone un comportamento nuovo, ma modella e raffina un istinto preesistente.
- Il Riporto come Predazione Modificata: L'esercizio del riporto del manubrio è una rappresentazione stilizzata della sequenza predatoria (ricerca, inseguimento, presa, trasporto). Attingendo a questa spinta innata, si ottiene un'esecuzione entusiasta e veloce.
- La Discriminazione Olfattiva come Ricerca di Cibo: Questo esercizio sfrutta l'eccezionale senso dell'olfatto del cane, incanalandolo in un compito di problem-solving che mima la ricerca di cibo (foraging), un'attività intrinsecamente gratificante per il cane.
Il Conflitto con l'Istinto: Quando l'Addestramento si Oppone alla Natura
Non tutti gli esercizi, tuttavia, si allineano con la natura del cane. Alcuni dei compiti più difficili richiedono al cane di sopprimere attivamente i suoi istinti più basilari.
- La Condotta Antinaturale: La posizione formale della condotta è etologicamente molto impegnativa. Richiede al cane di inibire il suo naturale desiderio di esplorare l'ambiente con il naso e di muoversi in una postura che non è quella naturale.
- La Sfida dell'Immobilità: I lunghi esercizi di "resta", specialmente quando il conduttore è fuori vista, sono in diretto conflitto con la natura vigile e sociale del cane, che deve sopprimere l'istinto di seguire il suo gruppo o di reagire a stimoli esterni.
In questi casi, il compito dell'addestratore è rendere il comportamento "antinaturale" più gratificante per il cane rispetto al seguire il proprio istinto, attraverso un'attenta costruzione del valore del rinforzo e una progressione graduale.